Vittorio Sgarbi esagerato: ora vuole 5 milioni di euro
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Vittorio Sgarbi esagerato: ora vuole 5 milioni di euro

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi ha annunciato una “azione civile da 5 milioni di euro” a seguito delle note vicende sul famoso dipinto.

Passa al contrattacco Vittorio Sgarbi e lo fa ancora una volta contro Report e gli autori dei vari servizi che lo riguardano. Il sottosegretario alla Cultura è sempre nel mirino della trasmissione per la vicenda del quadro di Valentin De Boulogne: secondo Report, Sgarbi lo avrebbe comprato a 10mila euro (rispetto a un valore di 5 milioni) da una persona in condizioni disagiate. Inoltre, per il programma, il noto volto tv e della politica lo avrebbe illecitamente portato all’estero.

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Vittorio Sgarbi e la richiesta danni

“Quel dipinto, per le perizie e per gli esperti, non è un Valentin de Boulogne e io non sono mai stato il proprietario”. Lo ha detto apertamente il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi che ha anche annunciato una “azione civile da 5 milioni di euro contro gli autori della finta inchiesta e la Rai” che domenica sera a Report hanno mandato in onda un servizio in cui si sostiene che il critico d’arte abbia acquistato il dipinto da una persona in condizioni disagiate e che lo abbia esportato “illecitamente” all’estero.

Su questa vicenda lo storico e critico ha fatto sapere che intende citare in giudizio, con una richiesta di danni per 5 milioni di euro, la trasmissione della Rai Report e gli autori “della finta inchiesta, Thomas Mackinson e Manuele Bonaccorsi, per la reiterata opera di diffamazione” nei suoi confronti.

Secondo il sottosegretario della Cultura, l’inchiesta sarebbe basata “su ipotesi menzognere relative al valore del dipinto”.

“Nessun critico lo ha mai pubblicato o attribuito al francese Valentin de Boulogne. La serie di menzogne e la finzione senza fondamento, contrastate anche dai risultati d’asta per dipinti analoghi e nelle valutazioni della fototeca Zeri, sono continuate nella puntata di domenica 28 gennaio con altre ricostruzioni infondate, gravemente lesive della mia immagine e contro la verità dei fatti”, ha detto Sgarbi.

“La trasmissione, ancora una volta, con una narrazione dei fatti costruita su presupposti falsi, mi accusa di avere esportato illecitamente l’opera all’estero. L’unico valore accertato per il dipinto è inferiore a quello per cui è previsto il reato di illecita esportazione. Io non ho, per l’evidenza delle testimonianze raccolte, mai avuto la proprietà di quel dipinto, unanimemente ritenuto non di Valentin de Boulogne”.

Il prezzo e l’accusa al servizio pubblico

In riferimento al prezzo dell’opera, Sgarbi ha aggiunto: “io non mai incontrato il venditore del quadro, ma ho semplicemente valutato la natura di copia, ignorando che essa appartenesse ‘a persone con disagi materiali o fisici’, inaccettabile insinuazione, quest’ultima, del signor Ranucci, a fianco di una valutazione assolutamente infondata”.

Il sottosegretario ha poi aggiunto che sia impensabile che “il servizio pubblico agisca con un processo di diffamazione sistematica” con il solo intento di denigrarlo.

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2024 9:56

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